lasciarsi portare...

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mercoledì 27 aprile 2011

Assignment 6

Sono molto contenta che imparare ad usare pubmed sia stato incluso nel nostro corso di informatica, cosa molto intelligente e pratica in effetti, già che siamo ad imparare come usare internet e le sue risorse…

Il tutorial video mi è stato utile, soprattutto nell’ultima parte che riguarda l’accesso tramite proxy, di cui ovviamente non avevo idea…ma, cominciando dall’inizio: pubmed è una banca dati dove vengono raccolte le pubblicazioni scientifiche di tutto il mondo e in tutti i campi della medicina, del quale fanno uso tutti i medici che si vogliano aggiornare. La ricerca degli articoli si può fare tramite parole chiave, nome dell’autore, anno di pubblicazione etc, e si possono impostare dei limiti come per esempio “ultimo anno” per quanto riguarda la data di pubblicazione, o limiti di altro genere che restringano il campo di ricerca. Inoltre la ricerca avanzata permette di associare più parole chiave, una volta ristretto il campo però ci si trovano davanti molti articoli che si possono leggere solo se ci si abbona alla rivista da cui sono tratti, e altri, la minoranza, sonno disponibili in free full text. A questo punto ci viene in aiuto la nostra università, che avendo acquistato gli abbonamenti alle riviste più importanti, ci permette di visualizzare gli articoli accedendo al sito mediante il suo server proxy. Per farlo bisogna cambiare le impostazioni del nostro browser, e per questo torna molto utile la pagina http://www.csiaf.unifi.it/CMpro-v-p-680.html dove ci forniscono le istruzione necessarie. Una volta fatto questo, si accede a pubmed dopo aver digitato matricola e password e il gioco è fatto, l’ultima cosa da fare è cambiare le impostazioni se si vuole continuare a navigare su altri siti, per non rimanere vincolati al filtro impostato per il proxy dell’università.


Ultima cosa, molto importante però: sapere l’inglese!! O altrimenti, come è stato consigliato, usare http://translate.google.it/# oppure http://lingro.com/ che si è appena guadagnato un posto nella mia barra dei preferiti (non lo conoscevo!).


Dopo tutta questa spiegazione, vorrei fare un commento sui due articoli citati da iamarf: http://www.economist.com/node/8733754?story_id=8733754 e http://www.economist.com/node/12376658?story_id=12376658

dagli studi risulta che molte pubblicazioni scientifiche si rivelano in un secondo momento false, per vari motivi; il primo è l’uso di certi metodi statistici, che sono validi se applicati ad una sola variabile, ma se usati su molte, possono risultare affidabili quanto l’oroscopo; un altro motivo è che gli articoli, per essere pubblicati sulle riviste più prestigiose, devono essere più drammatici o comunque avvincenti, e alla fine sono questi gli studi che per la maggior parte si rivelano falsi, mentre quelli pubblicati su riviste minori vengono smentiti in minor quantità. Ho trovato interessante il fatto che secondo questi studi vengono pubblicati molti più articoli sul successo clinico di alcuni farmaci, piuttosto che sull’insuccesso di altri. 


In conclusione, noi futuri medici  non dovremo solo tenerci aggiornati, ma anche saper discriminare tra le pubblicazioni. Mi rimane solo un dubbio...Saranno smentiti anche questi studi un giorno? Sempre, sempre mantenere sguardo critico!

sabato 23 aprile 2011

Assignment 4 - I bookmarks

Un breve post per parlare dei bookmarks, ovvero quelli che io chiamo "preferiti"...gli indirizzi web più frequentemente visitati di cui io molto semplicemente, usando come browser Google Chrome, trascino l'URL sulla barra dei preferiti in alto, e lì rimane salvato, in modo che ogni volta che apro il browser, basta cliccare su quei nomi salvati, e accedo ai siti che voglio. Per l'uso di internet che faccio, ovvero solo per funzioni base di comunicazione informazione e studio, mi basta questa barra. Ho letto su alcuni blog dell'esistenza di delicious, avevo pensato di iscrivermi, ma poi ho concluso che mi basta la mia cara barra del preferiti lassù in alto per velocizzare l'accesso, e delicious avrebbe forse complicato di più le cose. Trovo utile il fatto che con quel programma si possa accedere ai propri preferiti da qualsiasi computer, e anche i tags, ma penso che io comunque non lo userei...
In conclusione, resto fedele alla vecchia maniera, forse anche perchè sono imbranata e antica:)

Assignment 3 - COLTIVARE LE CONNESSIONI



Il cyberspazio….Ecco cosa mi crea ansia, l’assenza di limiti, e la paura di non riuscire a distinguere nell’infinità di risorse ciò che veramente può essermi utile. Così quando navigo in internet apro sempre le stesse pagine, col risultato di non arricchire le mie conoscenze, e di non usare internet come dovrei. Più per pigrizia probabilmente, ma fin’ora ho sempre rimandato il problema. Penso di essere riuscita a svincolarmi dalla mera “istruzione” in molti campi ma non in questo, ed è ovvio che non è un problema di natura tecnica a bloccarmi, ma un problema mentale. Sono, come dire, “scolarizzata” da questo punto di vista, e devo ancora creare la mia rete di connessioni… non sono spaventata dalla difficoltà, ma sicuramente dal tempo che potrei impiegarci; anche se sono consapevole che sarebbe un investimento per quello che potrei ricavarne. E’ proprio questo il problema: io capisco il punto di vista del pamphlet, ma ora come ora, anche se lo capisco, nel profondo non ci credo… voglio dire, mi sembra di perdere di vista la vita, anche se capisco che vita è anche la rete creata dagli uomini per altri uomini. In futuro cercherò di fare un po’ mia questa concezione, cercherò di esplorare e conoscere il metaforico bosco, ma il fatto è che in questo momento preferisco una chiacchierata con gli amici piuttosto che una passeggiata solitaria nel bosco… che dire, saranno tutte idee frutto della scolarizzazione, o sarò all’antica, certo è che non mi ero mai posta il problema prima di questo corso, quindi, vada come vada, per me è un arricchimento. Da ora in poi cercherò di far entrare nel mio PLE internet, iniziando proprio ad usare i feed, che ho scoperto un mese fa, con lo spirito di chi deve apprendere, che non deve mai mancare.


Infatti penso che per essere veramente consapevoli di ciò che accade nel mondo sia necessario formarci una nostra opinione confrontando diverse fonti, e questa è una cosa che possiamo fare solo come abitanti del cyberspazio. Come Leopardi con la biblioteca del padre, oggi l’abitante consapevole del cyberspazio secondo me viene ad essere una delle persone più capaci di capire il significato degli eventi contemporanei. Bisogna anche essere in grado di trovare un equilibrio con la vita di tutti i giorni, quella fatta di gesti parole ed emozioni, e non rimanere a guardarla affacciati ad una finestra.

Detto ciò…non mi resta che prendere la cittadinanza (o almeno provare).